CD Lombardia, la vergogna dei vaccini: per Moratti è sempre colpa di qualcun altro

Cambiano i bersagli, ma il copione è sempre lo stesso da un anno. È sempre colpa di qualcun altro. Il meteo, le ferie, i riposi, la mancanza dei vaccini, la luna.

Mai colpa di Letizia Moratti presentata come il genio che avrebbe preso in mano tutto, mai di Attilio Fontana il presidente esempio da imitare per il chiudi tutto apri tutto Matteo Salvini, mai di Guido Bertolaso vacciniamo tutti i lombardi anche di notte e a giugno abbiamo finito. Eppure lo stipendio da capi che hanno la responsabilità di tutto le tre sciagure umane lo incassano ogni mese: non risulta che dicano datelo agli altri, noi non c’entriamo. No, loro non c’entrano solo quando si tratta di assumersi la colpa dei disastri.
Le prenotazioni saltate, gli sms mai inviati, gli ultraottantenni stipati per ore in coda al freddo e rimandati a casa senza vaccino o convocati in un’altra provincia a centinaia di chilometri di distanza sono vittime di ARIA e solo quella. Quindi Presidente, Giunta, superesperti, tutti assolti. Loro non c’entrano nulla.
ARIA trattata come fosse un corpo estraneo calato in Regione chissà da chi e non la centrale di acquisti regionale, con cui non dimentichiamo è in essere un contratto da 22 milioni di euro per gestire fino a luglio le prenotazioni dei vaccini, un’agenzia pubblica voluta e creata dall’assessore Caparini (Lega) e nel cui CdA siedono i politici della maggioranza di centrodestra (Lega e Forza Italia in primis). Uno scaricabarile vergognoso, una gestione sempre più pericolosa con un’unica certezza, ogni giorno il trio Fontana, Moratti, Bertolaso supererà se stesso.
Ogni giorno veniamo a conoscenza di situazioni paradossali, che se non fossimo nel mezzo di una tragedia immensa li seppellirebbero nel ridicolo.
Sabato è stata la volta di Cremona, pronta e attrezzata con vaccini, medici e infermieri per 600 somministrazioni che ha visto comparire solo 80 persone per l’ennesima falla nelle convocazioni. A Como e a Monza è andata è anche peggio. A fronte di 700 dosi disponibili di persone se ne sono presentate 20. Un caos che ha generato telefonate convulse da parte di ATS e sindaci per recuperare gente disponibile a correre per farsi vaccinare, svuotare i frigoriferi e non dover buttare le dosi inutilizzate.
Intanto gli anziani e i più fragili, i primi da proteggere, passano in seconda, terza, ultima fila. E continuano a morire ed ammalarsi. E quelli che non si sono ammalati continuano a fare una vita da carcerati, in attesa di un sms che non arriva.
Non mancano i vaccini, manca la capacità di organizzare un piano vaccinale che funzioni così come sta funzionando in tante altre regioni. Perché questo è il punto: non solo non sanno fare, non sanno nemmeno copiare. Ma verrà il giorno in cui torneremo a votare. Loro faranno ancora l’unica cosa che sanno fare, i vaghi che danno la colpa a qualcun altro. Noi no, noi ce ne ricorderemo benissimo. E vi manderemo a casa. L’unico posto in cui potete stare senza fare danni.