Inceneritore selvaggio, Zadro all’attacco

La coordinatrice di Centro Democratico chiede aiuto a Bratti per evitare uno “schiaffo ai territori”

 

“Articolo 35. Inceneritore libero, Sblocca Italia. È chiaro che nell’agenda di Governo l’ambiente non c’è. Considerato un impiccio allo sviluppo ed al business. Miopia grave ed anacronistica”. Rossella Zadro, ex assessore all’Ambiente e coordinatrice provinciale di Centro Democratico, critica aspramente l’azione di governo in tema di rifiuti e spera nell’aiuto dell’onorevole Alessandro Bratti, “che oggi esprime contrarietà ad inceneritore selvaggio e rifiuti trasformati in petrolio”, auspicando “che ci aiuti ad evitare un ulteriore schiaffo ai territori”.

Tornando all’articolo 35 dello Sblocca Italia, la Zadro manifesta la sua contrarietà al disposto dello Sblocca Italia iniziando da un’analisi delle tappe che le stessa ha compiuto nel recente passato in veste di assessore comunale all’Ambiente. “Ho dedicato moltissimo tempo – spiega – alla questione rifiuti, inceneritore, servizi pubblici, riforme delle Ato in Atersir (nata abortita), ambito unico regionale per un piano rifiuti regionale. In cinque anni molteplici sono stati i tentativi da parte del gestore di arrivare a incenerire circa 200 tonnellate di rifiuti, tentativi bloccati grazie all’aiuto in mio soccorso non della politica, ma dei tecnici dei vari enti coinvolti: Provincia, Ausl, Arpa, etc. Un grazie ancora oggi a tutti loro. Quando finalmente sembrava essere arrivata un po’ di quiete,  spunta il Collegato Ambientale alla legge di stabilità (fine anno 2013) e spunta dentro il Collegato il Piano nazionale degli  inceneritori. A quel tempo lavorava (e lavora ancora oggi tanto da esserne il relatore alla Camera) al Collegato, con l’ex Ministro Orlando, l’onorevole  Alessandro Bratti. Mi fa piacere leggere che oggi esprime contrarietà ad inceneritore selvaggio e rifiuti trasformati in petrolio. E spero vivamente che ci aiuti ad evitare un ulteriore schiaffo ai territori”.

Rossella Zadro parla di una visione che “scarica le negligenze decennali dello Stato e delle Regioni in materia di rifiuti sulle spalle e salute dei cittadini più virtuosi e tassati in virtù della adozione di un sistema di gestione dei rifiuti che mette al centro il recupero dei materiali”, e ricorda che la Pianura Padana è “la zona più fetida d’ Europa per ciò che attiene la qualità dell’aria”. “Caricando al massimo i termovalorizzatori (quello di Ferrara può arrivare a bruciare il doppio di oggi ovvero più di 250.000 tonnellate a fronte delle 130 attuali) non potremmo che avere un peggioramento”, è la sua conclusione.

“Errani – ricorda la Zadro – aveva preso una posizione dura nei confronti di questo disegno scellerato, appoggiando sindaci e noi assessori che avevano fatto muro contro Orlando & C. Ora il tormentone ritorna, tra l’altro in un momento in cui la Regione ancora non ha varato il proprio piano rifiuti regionale (piano che avrebbe messo al sicuro i territori dalla invasione dei rifiuti da tutta Italia) e con una Atersir, agenzia dei servizi pubblici locali con competenze programmatorie e di controllo, in difficoltà perché è stata creata è lasciata andare in coma, senza personale, risorse, possibilità di decidere, veti incrociati di burocrati e gestori. Per questo motivo Centro Democratico pensa che non si possa assecondare su tali temi la politica nazionale, lontana da un sentire vicino ai territori ed alle Regioni, e darà il proprio contributo per politiche che mettano al centro il rispetto dell’ambiente e dei cittadini”.