Castellammare, Centro Democratico: “Cuomo, il momento di fare chiarezza è arrivato”

“Il sindaco guardi in faccia la realta’ ed eviti tatticismi e scorciatoie”.

 

Il prossimo consiglio comunale sarà l’occasione (si spera decisiva) per fare chiarezza sulle sorti della (ex ) maggioranza e della consiliatura Cuomo. Ci si arriva con una coalizione, quella di centrosinistra che ha vinto le elezioni del 2013 che già non rappresentava più del 30% dei votanti, che di fatto non esiste più, con SEL e le liste collegate a Melisse all’opposizione, i mal di pancia di IDV e con mezzo PD schierato contro il primo cittadino e il sempre più anonimo e precario segretario locale del partito.

Di fronte ad un quadro così’ sfilacciato, l’ultima cosa da fare è far finta di niente, trincerarsi dietro brillanti risultati raggiunti che di fatto non esistono e cercare di avvicinare alcuni dei “dissidenti” con promesse di assessorati o di altra natura o contare su qualche benevola assenza di qualche autorevole (ovviamente si fa per dire) esponente dell’opposizione. La sola cosa ragionevole che Cuomo- legittimato dal voto a fare il sindaco- possa fare è prendere atto che è ormai minoranza in consiglio comunale (a meno di improbabili colpi di scena che difficilmente si potrebbero spiegare con argomentazioni politiche) e, ancora di più, in città e rassegnare le dimissioni per segnare una cesura, anche simbolica, nella sua esperienza di governo. Solo in tal modo, lo si ribadisce ancora una volta, si potrebbe provare a rimettere assieme il centrosinistra per arrivare al 2018, ma partendo da un’analisi attenta e allo stesso tempo spietata dei ritardi e degli errori-tantissimi- di questi sedici mesi di vita amministrativa, attraverso un confronto aperto alla città, alle associazioni e alle categorie produttive, necessario per vincere un’ autoreferenzialità che fin dal primo momento ha caratterizzato questa amministrazione. Percorso difficilissimo, ma l’unico che davvero può impedire uno scioglimento anticipato del consiglio comunale o, ma sarebbe una soluzione ancora peggiore, uno sterile vivacchiare senza alcun vantaggio per la città.

Un sindaco che cerca di liberarsi delle proprie responsabilità sulla vicenda di Terme di Stabia, cercando di addossare tutte le colpe ai predecessori non è il miglior viatico e, francamente, fa provare molta tristezza. Cuomo finge di dimenticare che uno degli ultimi presidenti delle Terme (allontanato addirittura da Bobbio) è stato accolto a braccia aperte nel PD proprio dall’attuale primo cittadino quando ne era ancora segretario. Come se non bastasse, omette di ricordare che in oltre un anno di governo ha nominato i nuovi vertici dell’azienda, così come della SINT, nonché alcuni consulenti “esterni”, nella persona di inconcludenti tecnici che ad oggi hanno fatto poco o nulla per diradare la nebbia sul futuro, in particolar modo sulla privatizzazione, in un contesto di scontro durissimo con i lavoratori, che di certo non è la premessa migliore per difficili scelte strategiche.

A ciò si aggiunga la figuraccia incassata sulla vicenda degli chalet sull’arenile, con risvolti giudiziari ancora tutti da chiarire, l’assenza di qualsiasi politica d’intervento sul centro antico e sulle periferie, la disastrosa gestione della raccolta dei rifiuti, la drammatica assenza di una programmazione urbanistica e di opere pubbliche, a cui non può supplire il goffo quanto vano tentativo di agganciarsi ad interventi decisi dalla giunta Vozza.