L.elettorale, Tabacci: io unico astenuto? Avevo annusato aria

“Dietro il patto troppe furbizie, servono preferenze e voto disgiunto”
Roma, 8 giu. – “Il Parlamento non è una società per azioni. Nelle legislature passate, già si era provato a dire che devono votare solo i capigruppo. E chi ha fatto l’accordo su questo pseudo sistema tedesco, avrebbe dovuto saperlo. I patti di potere spesso finiscono come oggi”. Lo ha detto il leader del Centro Democratico, Bruno Tabacci, intervenendo alla Camera sulla legge elettorale. “Basterebbe introdurre voto disgiunto e preferenze per risolvere i problemi. E invece si pretende di dare tutto il potere ai compilatori di liste, nemmeno ai partiti, perché i partiti non ci sono più. Non so cosa l’onorevole Toninelli abbia concordato con gli altri contraenti del patto, ma ero certo che i Cinquestelle sarebbero finiti in contraddizione. Nel voto sull’emendamento Biancofiore l’unico pallino bianco del tabellone ero io: mi sono astenuto, annusavo cosa stava accadendo e non ho voluto partecipare a quest’operazione. Ed è solo un casus belli, perché c’è un malessere molto più profondo. Adesso – ha concluso Tabacci – è giusto sospendere, ma un testo base c’è solo che la legge andrebbe fatta bene, non per arrivare alle elezioni anticipate, che è una scelta sbagliata, temeraria, che sfida i mercati. Qui c’è una classe dirigente che ha perso lucidità”.

Il video del”intervento in Aula