Lavoro giovani, la svolta è l’agricoltura, le proposte di Pasquale Giuditta e Serafina Trofa: «Più incentivi»

«In coerenza e convergenza con lo sviluppo territoriale irpino, va promossa e sostenuta l’imprenditoria giovanile nel settore agricolo e della produzione alimentare». E’ questo il monito del Segretario Provinciale del Centro Democratico, Pasquale Giuditta e dell’esponente irpina Serafina Trofa.

“Le ragioni dell’orientamento di investimenti  in questa direzione scaturiscono  dalla loro sintonia con la vocazione rurale della nostra terra, – spiegano i due esponente del Centro Democratico che appoggerà il candidato De Luca- nonché dalla opportunità di superamento  delle difficoltà occupazionali e di collocamento professionale dei giovani”.

La spinta verso questa destinazione di crescita potrebbe essere determinata dal desiderio di un cambiamento radicale di stile di vita a dimensione d’uomo, ma anche dalla necessità di conferire un  dinamismo diverso alle aziende con l’introduzione della tecnologia e dell’innovazione , e con la maggiore propensione a promuovere i prodotti all’estero.

La gestione delle imprese agricole da parte delle nuove generazioni favorirebbe lo svolgimento di attività multifunzionali con la modernizzazione dell’azienda: dall’agriturismo alle fattorie didattiche, dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino, alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi torrone, castagne, nocciole, dolciumi e cosmetici.

“Per cambiare il trend generazionale vanno previsti incentivi  e risorse messe a disposizione dal piano di sviluppo rurale e da bandi per l’insediamento di nuove aziende agricole da parte della regione. Come già sperimentato altrove, va costituito un team di formatori/tutors  in grado di sostenere coloro che pensano e provano ad aprire una azienda agricola con il vantaggio della comunicazione e condivisione digitale senza filtri e tempi lunghi.

Si rende essenziale, altresì,  la costituzione di una Banca della terra idonea a  garantire una mobilità fondiaria e capace di offrire la possibilità alle imprese di strutturarsi in termini dimensionali ed aumentare la competitività sul mercato. – proseguono Giuditta e Trofa – In linea con la strategia Europa 2020 ed in conformità con i tre macro -obiettivi strategici di lungo periodo(la competitività  dell’agricoltura, la gestione sostenibile delle risorse naturali, l’azione per il clima e lo sviluppo equilibrato delle zone rurali) in particolare con  le sei priorità declinate nell’agenda 2000, – chiudono Giuditta e Trofa- gli interventi finanziari da richiedere devono confluire verso la sostenibilità con attenzione all’ambiente, al cambiamento climatico e all’ innovazione. In altre parole, il Psr (Piano di Sviluppo Rurale) della regione dovrà essere conforme alle esigenze specifiche del territorio, senza trascurare sia il ruolo crescente del settore forestale nell’ambito dello sviluppo rurale  sia la necessità di coordinamento con il PAC (Piano Agricolo Comune) e gli altri fondi dell’UE: FESR e  FSE e Fondo di coesione. Indispensabile risulta la stipula di contratti di Partenariato  nazionali e transnazionali  per la definizione delle modalità di utilizzazione dei fondi in funzione degli obiettivi Europa2020 e la introduzione di strumenti  di gestione del rischio, quali assicurazioni agevolate e mutualizzazione”.