Castellammare – Centro Democratico: “Giunta Cuomo fra buone intenzioni e palese superficialità”

“Noi nel centrosinistra, ma Cuomo eviti di autoaffondarsi”.
Il dibattito politico cittadino non ha conosciuto soste durante il mese di agosto, come è naturale che sia per una
città attraversata da tanti gravi problemi come Castellammare. Problemi che ovviamente non vanno in
vacanza.

Al centro dell’attenzione ancora la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti, con i suoi strascichi giudiziari e il
bilancio dell’operato della EGO ECO dopo sei mesi di affidamento. Relativamente al primo aspetto è bene aspettare la pronunzia definitiva del Consiglio di Stato per esprimere giudizi compiuti in merito all’operato
dell’Amministrazione comunale, ad oggi oggetto di frettolosi giudizi provenienti dalle opposte tifoserie. Un dato di fatto sono invece i cattivi risultati conseguiti dall’azienda di Ciummo, che ha fatto ripiombare la città indietro di anni.

E’ chiaro che alle spalle c’era una vicenda grave e a tratti inquietante come quella che ha visto coinvolta la Multiservizi,
con responsabilità pressocchè esclusive della precedente giunta, ma la EGO ECO si è finora contraddistinta per l’approssimazione del servizio, anche a causa di un parco mezzi evidentemente non all’altezza e di un rapporto con il personale non sempre caratterizzato dall’efficienza e dalla professionalità. Il risultato è rappresentato da enormi discariche che quand’anche vengono azzerate si ripropongono dopo pochi giorni, semmai a pochi metri di distanza, e una raccolta differenziata – orgoglio della giunta Cuomo nei primi mesi, ma avviata dal suo predecessore- che è crollata in tempi record. Archiviare tutto ciò con un’alzata di spalle e con strali contro una presunta inciviltà di fondo degli stabiesi- elogiati
appena ieri per essersi tenuti l’immondizia in casa dopo il crac della Multiservizi- è segno di debolezza, soprattutto di fronte alla batosta TASI piombata addosso ai cittadini in piena estate, peraltro in un contesto socio economico disastrato. L’aumento delle tasse al momento è il solo elemento certo della politica di rientro dei conti decisa dalla giunta dopo la dichiarazione di dissesto. Le altre misure (privatizzazione delle Terme, trasloco definitivo da Palazzo di Nola, vendita di palazzo Pace e della caserma Cristallina) restano avvolte nel buio, con la spada di Damocle del Ministero degli Interni addosso e con i saggi dubbi espressi dai revisori dei conti sul vincolo di destinazione d’uso della caserma e sulla scarsa appetibilità degli immobili, a cui non sono state fornite risposte soddisfacenti. In tale contesto sono state avviate le attività sull’arenile che tanto hanno acceso gli animi durante il mese di agosto. Molti hanno detto che è meglio qualcosa , anche se fatta male, del nulla. Posizione debole e che ha il demerito di non affrontare i problemi reali. Il merito della giunta Cuomo e del suo assessore all’ambiente è stato senza dubbio quello di mettere in atto, dopo anni, un tentativo finalizzato alla crescita incentrato sul capitale e sul rischio dei privati anziché su flussi di denaro pubblico che – come è ben noto- pessimi risultati hanno prodotto. Per quanto concerne invece la realizzazione concreta non si possono non condividere i dubbi e le critiche di chi ne ha sottolineato l’improvvisazione, la mancanza di un’adeguata concertazione, il contesto degradato della villa comunale che fa a pugni con la
novità sull’arenile, gli effetti collaterali negativi in termini di ordine pubblico. A ciò si aggiunga che aver creato nuovi bar, in una città che ne è già inflazionata, non solo ha posto problemi ad altri operatori del settore, di fatto alterando la concorrenza, ma ha finito per trascurare altre attività commerciali, più in linea con le tradizioni e la specificità della città, che avrebbero caratterizzato maggiormente l’iniziativa. In definitiva, molto probabilmente un’occasione persa- seppur con una buona idea alla base- senza vantaggi strutturali per la città e con la concreta possibilità che non abbia un seguito.

Di fronte alle tante problematiche sul tappeto avvertiamo sempre di più il rischio che la Giunta in carica resti vittima del suo stesso atteggiamento di arroccamento nei confronti di chi solleva dubbi e critiche, spesso nell’esclusivo interesse della città. La forte conflittualità con intere categorie non agevola la soluzione dei problemi, così come il continuo rivendicare meriti che in parte non ci sono, dando sempre la colpa a qualcun altro per quello che non va. Cuomo rischia di finire come la giunta Salvato, anch’essa nata sotto le migliori intenzioni ma alla fine caduta per lo scarso dialogo, per l’incapacità di tenere
unita la maggioranza uscita vincitrice dalle elezioni e per la mancanza di un’idea complessiva di città, che andasse al di là dei singoli interventi. Salvo poi invocare – a caduta avvenuta- improbabili complotti e complottardi.
E’ un esito che non ci auguriamo: riteniamo Cuomo una persona seria nonché pienamente legittimata ad espletare il suo mandato e, in ogni caso, un nuovo scioglimento anticipato del consiglio sarebbe una sconfitta per tutta la città. Un deciso cambio di passo è però necessario, con il confronto e l’umiltà necessaria a riconoscere limiti ed errori, senza tralasciare ovviamente i risultati positivi. Il primo passo politico da compiere in questa direzione- lo ribadiamo- è ricostruire il centrosinistra in città e mantenere vivo il confronto istituzionale con l’opposizione, coinvolgendola- seppur nel rispetto dei ruoli- nelle scelte strategiche più significative . Il tempo dei rapporti privilegiati e ancor di più dei “cerchi magici” non può durare oltre.

 

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