Puglia, Cd: “A San Giovanni Rotondo pericolosi giochi di prestigio del sindaco”

La banalità politica ha trionfato nell’ultimo Consiglio Comunale, chi si aspettava nomi e cognomi di ipotetiche malefatte amministrative è rimasto deluso e amareggiato.

La delusione e l’amarezza nel vedere un Sindaco che non ha capito le regole elementari della democrazia: la maggioranza amministra e la minoranza controlla. Ancora una volta, con uno dei suoi giochi di prestigio politico, ha tentato di trasformare l’opposizione composta da sei consiglieri in maggioranza.

Con quale argomentazione? Sembra, stando alle parole del Sindaco, che la colpa di tutto lo sfascio politico e amministrativo dipenda dai fratelli Chiumento e dai consiglieri comunali dell’ U.D.C. e di Scelta Civica. E’ opportuno che il Sindaco faccia un esame di coscienza e quanto prima rassegni le dimissioni in modo definitivo e irrevocabile. La città ha bisogno di cambiare la classe dirigente per non “morire” di diatribe politiche e di congiure di palazzo.

Per aiutare il Sindaco a liberare la città, in modo consapevole, gli poniamo alcune domande:

  • Prima di accettare l’accordo politico con i fratelli Chiumento, aveva avuto modo di conoscere i loro comportamenti politici?
  • Come si può chiedere ai consiglieri di Agire Insieme di rientrare in maggioranza se il loro gruppo politico ha chiesto scusa pubblicamente per aver eletto lei come Sindaco?
  • Come fa a proporre un’amministrazione di scopo, proprio lei che ha avuto come obiettivo la poltrona e non il consenso delle forze politiche?
  • La presenza, patetica, dei quattro consiglieri di maggioranza non la fa riflettere? Nessuno di loro rappresenta gli elettori che hanno votato! Sono portatori del loro consenso personale e, alcuni, hanno “imposto” a lei la presenza nella Giunta di assessori sui quali è opportuno stendere un velo pietoso per l’insipienza politica e l’inefficacia amministrativa.
  • Come può scaricare le sue responsabilità politiche e amministrative solo su altri se lei è stato tra gli artefici e protagonisti del turbinio di cambiamenti delle deleghe e degli assessori?
  • E’ sicuro che il suo partito la voglia come Sindaco?
  • Le continue crisi amministrative hanno prodotto danni irreparabili alla città. La sua presenza sul palazzo di città la ritiene ancora opportuna?
  • E’ sicuro di aspettare la raccolta delle firme per mandarla via o ritiene più dignitoso presentare le dimissioni definitive?

Ancora una volta ha perso la città e i suoi cittadini. Le forze politiche devono riflettere in modo serio e approfondito per creare le condizioni di una selezione del personale politico con qualità umane e professionali degne di ricoprire ruoli delicati le cui decisioni interessano migliaia di cittadini.

Tocca alle forze politiche sbarrare le porte a personaggi inaffidabili e spudorati dal punto di vista politico per non ricreare le condizioni di fallimento amministrativo.

La morte della democrazia è la mancanza di partecipazione attiva e responsabile alla vita politica e amministrativa della città, tutti dobbiamo cambiare atteggiamento per ridare fiducia e cercare di risolvere i tanti problemi che assillano la città da decenni. Non è certo una cosiddetta “maggioranza di scopo”, proposta dall’ingegner Pompilio, che può risolvere i problemi della nostra città!!!!

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