Basilicata, Florio: Dati positivi su imprese femminili non annullano problemi

“I dati positivi di Unioncamere sull’imprenditoria femminile in Basilicata con il 27,7% di imprese rosa sul totale (di cui il 12,3% di under29enni) e alcune differenziazioni territoriali (in provincia di Potenza siamo al 28,5% e in quella di Matera al 26,3%) non annullano i problemi per le donne che intendono avviare un’attività propria e tanto meno per le imprese di donne già da tempo alla guida di imprese e quindi alle prese con la crisi dei mercati e il calo dei consumi”. E’ quanto sostiene Rossana Florio, dirigente regionale del Centro Democratico.

“Purtroppo – aggiunge – sono ancora molti gli ostacoli che limitano le donne lucane nell’esprimere appieno la propria creatività e professionalità nel mondo del lavoro. Credo che nelle iniziative che si stanno discutendo per sostenere la crescita, una grande attenzione vada posta a tutti quegli strumenti, innanzitutto di welfare ma anche di tipo finanziario, che possono facilitare l’impegno delle donne nelle attività economiche. Al primo posto degli ostacoli – continua la dirigente del Centro Democratico – è il credito; per questo è indispensabile rafforzare i Confidi e gli strumenti di credito di garanzia come le misure di microcredito, senza sottovalutare che molte ditte individuali di donne operano nel commercio e nei servizi i comparti produttivi maggiormente esposti ai colpi della crisi e al cosiddetto fenomeno del turnover con chiusura di negozi e l’apertura di nuovi.

Non si sottovaluti che a parte la percentuale di imprese guidate da donne rispetto all’universo, il numero – inferiore alle 17mila unità (11mila nel Potentino e 6mila nel Materano) – esprime il potenziale tuttora inespresso, insieme al prevalere di ditte individuali, mentre una novità è rappresentata dalla crescita di imprese di donne straniere e non comunitarie, intorno al migliaio di unità. Tra le idee-proposte: utilizzare bene e rapidamente i fondi strutturali europei potrebbe portare benefici poiché in essi è prevista una parte da destinarsi all’occupazione femminile. Una quota destinata al Sud e altre misure di servizi sociali. Tutto questo potrebbe dare un sollievo e insieme una spinta alla crescita del Paese”.