Calabria, Fuda (CD): Basta politica proclami, servono azioni concrete

”Guardando a cio’ che succede, in Calabria e in Italia, ho il dubbio sempre piu’ forte che in troppi stiano interpretando alla lettera la frase di Henry Adams ‘La politica pratica consiste nell’ignorare i fatti”’. Pietro Fuda, neo coordinatore regionale del Centro Democratico Calabria, a Roma per individuare con il presidente nazionale Bruno Tabacci l’agenda politica su cui si muoveranno le prime azioni sul territorio, ha tutta un’altra idea della politica.

E’ iniziata la campagna di adesione a Centro Democratico, che terminera’ il 31 luglio. Devono essere costituiti i comitati promotori sul territorio, che si trasformeranno in circoli territoriali. Il lavoro organizzativo e’ tanto. A questo si aggiunge l’impronta politica. Fuda non ha dubbi sulla direzione da dare: ”Parole, dichiarazioni, convegni, conferenze, interviste, passaggi televisivi: la politica pratica sembra essere diventata la recita di se stessa. Una pantomima del nulla, sempre piu’ avvitata sui suoi migliori interpreti, che fanno delle schermaglie l’unico fulcro del loro esistere, senza alcun appiglio ai problemi reali, ai fatti. Eppure i fatti sono piu’ che chiari, ormai per tutti. Sono stato chiamato a Roma, come ho scritto quattro mesi fa, dimettendomi da consigliere della Provincia di Reggio Calabria, per cercare di recuperare, all’interno del neonato Centro Democratico, le fila di un discorso di rivisitazione dell’intero sistema politico, a partire dalla legge elettorale. Ma ad oggi mi sembra che, al di la’ dei proclami, siano ben pochi i politici che davvero vogliono gettarsi alle spalle il Porcellum”.

”Si continua a parlare – prosegue Fuda – di tagli e si continua a sperperare denaro pubblico. Si continua a parlare di crisi e non si mettono in campo provvedimenti per cercare di arginarla. Il sistema era malato da tempo: da presidente di Provincia come da presidente della Commissione al Senato per la zemplificazione legislativa ho cercato di rispondere con azioni concrete alle tante voragini costruite da decenni di politica ‘adamsiana’. Ma, come enormi sono state le difficolta’ per non essere fermato dal pachiderma burocratico e politico, immediate sono state le reazioni di riavvitamento su se stesso del sistema, che e’ riuscito ad espellere, con estrema facilita’ e dimestichezza, ogni tentativo di scardinarlo per restituire al territorio e ai cittadini la sovranita’ popolare”.