Finanziamento partiti, Centro Democratico propone il 4 per mille volontario

Superare il finanziamento pubblico ai partiti con il contributo volontario dei cittadini-elettori chiamati a versare il 4×1000 dell’Irpef per sostenere il loro partito e partecipare alle primarie. E’ questo il cuore della proposta di legge presentata oggi in conferenza stampa da Centro Democratico – primo firmatario Nello Formisano – presentata da Bruno Tabacci, Pino Pisicchioe lo stesso Formisano. Il testo è stato trasmesso, sabato, alla capogruppo di M5s Lombardi.

“Crediamo – ha detto Tabacci – che cosí si riducano molto i costi per lo Stato che spesso lievitano per truffe e raggiri, perchè vengono introdotte norme di controllo effettive e non automatismi. La legge elettorale in vigore non distingue, nel calcolo dei rimborsi, chi vota e chi non vota. Non so se questo interpreti o meno i sentimenti del popolo Cinquestelle, ma si deve stare attenti a non buttare via tutto e a preservare degli equilibri. Oggi c’è troppa retorica sulla riduzione degli emolumenti: sarebbe opportuno, invece, concentrarsi sulla riduzione dei parlamentari che si possono dimezzare”.

Tabacci è d’accordo con Bersani sul “‘no alla politica degli ottimati: la politica non puó essere riservata ai miliardari. Una base di finanziamento pubblico serve. Queste cose – ha proseguito Tabacci riferendosi ai tagli dei costi della politica, sui quali hanno lanciato le loro proposte ieri sera anche i presidenti di Camera e Senato – non sono le uniche sulle quali segnare l’avvio della legislatura, e la vicenda di Cipro ci dovrebbe ricordare il rischio di ricaduta che è davanti a noi in tutta la sua profondità”. Per Pisicchio, è arrivato il momento di riformare la vita dei partiti dato che “il grande tema della democrazia interna non è risolto e l’attuale clima spinge verso le satrapie dei potenti non compatibili con la democrazia tout-court”.

“Con questa proposta – ha spiegato Formisano – viene distribuito tra i partiti solo il 4 per 1000 effettivo, cioè solo quello raccolto dai cittadini che hanno aderito al contributo fiscale, fatti salvi i diritti di votare alle primarie anche per coloro che non hanno reddito”. La proposta, infatti, regola anche le primarie stabilendo che vi possono partecipare solo gli elettori che presentano la dichiarazione dei redditi o che – nel caso di disoccupati, studenti o nullatenenti – inviano un apposito modulo al ministero dell’Economia.