Elezioni, presentata a Roma la squadra di Centro Democratico

”Noi puntiamo a governare il Paese e non allo stallo come fa Casini. Non facciamo il tifo per l’ingovernabilità. Non siamo il centro geometrico della furbizia, siamo per una buona politica”. E’ quanto ha affermato Bruno Tabacci, cofondatore di Centro Democratico, presentando oggi a Roma alla Camera, assieme a Massimo Donadi, le liste del movimento in vista delle prossime elezioni e sottolineando che il Cd si ritiene ed e’ la ”terza forza nella coalizione del Centrosinistra, cosa che si vedrà chiaramente sulla scheda elettorale” dove appariranno i simboli del Pd di Sel e appunto del Cd.

In alcune regioni, per il Senato, si affiancheranno anche i moderati di Portas e i socialisti di Mancini. Accanto a Tabacci e Donadi, in conferenza stampa, anche alcuni candidati, primo dei quali il professore Giovanni Maria Flick, in passato ministro di Giustizia nel governo Prodi e poi presidente della Corte Costituzionale che sara’ in lista per il Senato in Piemonte e nel Lazio. Tra gli altri candidati erano presenti la senatrice Barbara Contini, la vicesindaco di Milano Maria Grazia Guida e Gianni Rivera, l’indimenticato ‘golden boy’ in lizza per il Senato in Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Umbria; l’assessore regionale all’Ambiente della Basilicata, Vilma Mazzocco, che sarà candidata come capolista alla Camera in Basilicata.

L’attrice Pamela Villoresi, e’ stato annunciato, sara’ la capolista in Toscana. La nostra, ha sottolineato Tabacci, e’ ”un’iniziativa che vuole partecipare ad affermare una politica trasparente che si ponga come alternativa agli avanspettacoli di queste serate, passati come politica”. L’obiettivo della ”buona politica”, ha aggiunto Tabacci, e’ ostacolato dal fatto che per anni ”il Paese e’ stato turlupinato e molti fanno fatica a riconoscerlo dopo essere stati turlupinati, dopo la promessa del tutti ricchi con il denaro proposto come unico valore. Noi invece -ha detto Tabacci- proponiamo una linea di serietà” su cui costruire il governo del Paese.

Tabacci si e’ dichiarato d’accordo con l’appello di Bersani per il voto utile, aggiungendo ”penso che lo sia anche per il Centro Democratico che si pone come fattore di equilibrio”. Tabacci ha espresso anche un affidavit nei confronti di Vendola definito, lui e Sel, affidabile soprattutto perché ”non ripeterà gli errori di Bertinotti”. In proposito ha richiamato la validità della ”esperienza di Milano con Pisapia che era stato indicato come un pericoloso estremista” e ha quindi aggiunto di essere ”abituato al confronto con la sinistra radicale ma anche ai distinguo quando servono”. Severo il giudizio su Ingroia: ”quando critica la Corte Costituzionale e il presidente della Repubblica assomiglia a Berlusconi”.

Posizioni analoghe sono state illustrate da Massimo Donadi, cofondatore di Cd, che ha premesso ”siamo qui per dare una mano per fare vincere il Centrosinistra” perché possa raggiungere l’autosufficienza sia alla Camera sia al Senato. Per Donadi quindi ”puntare al pareggio e’ una logica riduttiva” sfruttando una legge elettorale che era stata costruita appositamente. E ”insieme a Monti – ha sottolineato Donadi – ci sono Casini e Fini che quella legge elettorale l’hanno voluta e votata”. Anche Donadi ha dedicato un pensiero ad Ingroia dicendo che la sua decisione di ”correre da soli rischia di togliere voti al centrosinistra e rendere possibile lo scenario che si dice di voler evitare”.

Flick, in un breve intervento, ha ricordato i suoi trascorsi alla Consulta: ”Sono stato uno di quei 11 sovversivi, come dice Berlusconi” ma, ha sottolineato, ”ho aspettato cinque anni da quando sono uscito dalla Corte prima di esprimere una posizione politica”. Flick ha colto l’occasione per commentare favorevolmente la sentenza della Consulta sulle intercettazioni del Capo dello Stato: ”E’ una sentenza fondamentale che sancisce che non si interpreta la Costituzione alla luce delle leggi ordinarie, ma che e’ la legge ordinaria che va interpretata alla luce della Costituzione”.

Il simbolo del partito, a cui hanno aderito gran parte dei componenti di ApI e gli esponenti di Idv, come Donadi, in dissenso da Di Pietro, è un cerchio che nella meta’ superiore presenta in campo bianco l’acronimo CD in tricolore rosso-bianco-verde sovrastato dalla scritta Diritti e Libertà.