Capelli: oltre Pisapia, guardare a Zedda e Pizzarotti

Roma, 7 nov. – “E’ venuto il momento di andare oltre Giuliano Pisapia. E di guardare a esperienze fresche, giovani, con le radici nei territori. Di verificare altre disponibilita’. Di gente come Massimo Zedda e Federico Pizzarotti”. Roberto Capelli, deputato impegnato in prima fila nell’organizzazione di Campo progressista, chiede una svolta nel movimento promosso dall’ex sindaco di Milano. Un cambio di passo che arrivi a coinvolgere lo stesso Pisapia. “Campo progressista nasce da un’esigenza chiara: dare voce alla pratica politica della quotidianita’, quella dei sindaci, degli amministratori locali. E insieme rispondere alla domanda di politica delle persone in carne e ossa, delle associazioni, dei paesi e dei quartieri. Giuliano Pisapia incarnava entrambe queste istanze. A lui chiedevamo di far rinascere il campo del centrosinistra come campo di soluzioni concrete, la politica che emana dai territori. Dobbiamo ammettere, invece, che in questa fase subiamo l’impostazione di chi vede nella politica la composizione e la ricomposizione infinita del ceto politico. La politica di palazzo”, spiega Capelli all’agenzia Dire.

Giuliano Pisapia ha fallito? “Non dico questo”, risponde il deputato di Campo progressista Roberto Capelli. “Ma forse per generosita’, forse perche’ e’ uno che cerca di mediare fino al limite del possibile- aggiunge- Giuliano si e’ messo fin troppo a disposizione di soggetti politici che, oggi possiamo dirlo, seguivano e seguono altre direttrici. Torno a dire: c’e’ in Italia una politica bella, quella di chi la gavetta la fa giorno dopo giorno perche’ si confronta con le comunita’ reali. Da li’ dobbiamo ripartire. E Giuliano puo’ fare il padre nobile di questo progetto perche’ e’ il suo progetto. Questo intendeva quando disse che non era sceso in campo alla ricerca di una candidatura ma per promuovere un modo nuovo di intendere la politica. Ecco, amministratori come Pizzarotti e Zedda rappresentano oggi molto bene la missione originaria di Campo progressista. A quelli come loro dobbiamo stendere tappeti rossi e io sarei disposto a rinunciare alla candidatura se servisse a portare in Parlamento un giovane sindaco”. Ieri Pisapia ha incontrato il presidente del Senato Pietro Grasso, che potrebbe guidare una lista a sinistra del Pd. E’ un’ipotesi che non vi interessa? “Ho appreso dalla stampa di questo incontro che non ritenevo necessario. Ma al di la’ di questo, e con il massimo rispetto, non nutro interesse per la politica dei ‘generali’, delle ‘prime donne’. Non possiamo ragionare con il metro del palazzo, chiederci se questo o quel leader politico va d’accordo o meno con quell’altro. Bisogna uscire fuori da cerchio che noi stessi abbiamo tracciato. Serve un ‘big bang’, una tabula rasa che ridia la parola alla politica viva delle citta’, delle associazioni, dell’Italia reale. Se anche Campo progressista partecipa ai giochi della politica, allora, sara’ spazzata via. Giustamente”.