Salvaggio, Cd, riflessioni sulla “Giornata della violenza contro le donne”

“Anche quest’anno siamo già arrivati al 25 novembre e fervono i preparativi per organizzare in questa data tante attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica per la ricorrenza della “ Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”.

Giusto e sacrosanto!!! Non so dire quanto Noi, nate negli anni sessanta…. ora attempate “donne di mezza età”, siamo state capaci di incidere, affinché le politiche di genere ad ogni livello tenessero davvero conto anche delle esigenze delle generazioni future. E neanche quanto, in ciascuna di noi, si sia affermato il percorso di crescita interiore, per far sì che ognuna fosse in grado davvero di scegliere chi essere, che cosa fare e perché. E tuttavia nel pensare al lavoro fatto, nel leggere i documenti prodotti, nel pensare agli incontri svolti sul territorio, credo di poter dire davvero che qualcosa è veramente cambiato rispetto a prima, cioè a quando ancora giovani adolescenti sognavamo un futuro fatto di reale pari opportunità”. E’ quanto scrive Silvana Salvaggio Consigliere Nazionale del Centro Democratico.

“Indubbiamente – continua la nota – grazie al nostro impegno, la società ha davvero cominciato a chiedersi come realizzare un modo diverso di dialogare fra donne e uomini. Con attivismo e caparbietà siamo riuscite a garantire l’ingresso delle donne in ogni attività lavorativa. Per anni abbiamo sostenuto con ostinazione la Legge 120/2011 (cosiddetta Golfo-Mosca), che ha introdotto in Italia l’obbligo temporaneo di rispettare un’equa rappresentanza di genere nei consigli di amministrazione e collegi sindacali delle società quotate e partecipate pubbliche, ed oggi, dopo quattro anni dall’entrata in vigore, il risultato tangibile è che almeno una donna siede nei consigli di amministrazione. Con costanza lottiamo ancora, per la doppia preferenza di genere nelle competizioni elettorali.

Tante battaglie … non tutte vinte! Ma tutte fatte con un alto senso di democrazia.

Spesso vinte perché sostenute in maniera bipartisan, o a volte sprecate per la mancanza di consapevolezza della forza dell’unità delle donne. C’è ancora tanto da fare!! Ma oggi comincia a delinearsi la voglia di guardare oltre sé, di portare il proprio specifico a fare parte della complessità.

Potrete anche rottamarci ormai… ma Noi la nostra Guerra la stiamo già vincendo! Stiamo costringendo le nuove generazioni di Donne a fare una scelta di valore, quella della Democrazia”.

 

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