+Europa: avanti con progetto, ora responsabilità a vincitori

+Europa proseguirà nel suo progetto europeista guardando alle elezioni europee del 2019. Il risultato non soddisfacente alle politiche viene considerato comunque un punto di partenza dagli esponenti della lista alleata al Pd. Oggi in una conferenza stampa Emma Bonino, Bruno Tabacci, Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi hanno spiegato così la linea della lista per i prossimi mesi.

“I nostri progetti europei sono andati avanti in questo periodo. In questi giorni abbiamo lanciato una proposta di legge di iniziativa popolare con firme digitali, nel frattempo seguiremo le vicende italiane dal punto di vista del nostro progetto”, ha spiegato Bonino, una dei tre eletti della lista.

Quanto agli scenari futuri Bonino ha aggiunto: “Senza interferire nelle decisioni di Mattarella a me pare che chi ha vinto deve assumersi la responsabilità, per quanto ci riguarda si parla con tutti ma il sostegno è un’altra cosa e non vedo su cosa dovremmo costruire chissà che”, dice riferendosi ai Cinque stelle. “Non dico che sono indegni ma non non vedo possibilità”. E sui rapporti col Pd la leader radicale dice: “Non so neanche come li veda il Pd. Auspichiamo di avere la capacità di ricominciare a lavorare sul nostro progetto senza muoverci di un centimetro, ci sarà qualche tormentone, che farà il suo corso ma noi ci dedichiamo a più Europa”.

Sulle ipotesi di accordi con il centrodestra ha invece risposto Tabacci: “Gli italiani hanno votato, noi siamo molto rispettosi del voto e ci sono responsabilità che spettano al Capo dello Stato dopo che si conoscerà l’esatta rappresentanza parlamentare. Ci sono due grandi vincitori: Cinque stelle e Lega, e faranno una proposta per il Paese sennò che vincitori sono. Noi non siamo stati entusiasti di questa legge elettorale ma non può essere accollata a noi la responsabilità. Di Maio dice che apre a tutti ma ancora non si sa su quale base lo fa”.

“Più di garanzia di noi non c’è nessuno”, dice poi Bruno Tabacci commentando le parole di Di Maio, che ha detto che fornirà una lista di candidati di garanzia per l’elezione ai vertici di Montecitorio e Palazzo Madama. “Non è un’autocandidatura – sottolinea – ma è per dire che quando si dicono le cose bisogna sempre essere equilibrati”.

“È un suicidio dare ascolto a Salvini, le elezioni europee saranno un punto di svolta”, continua Tabacci. “Siamo impegnati e ci impegneremo per far vivere il progetto di +Europa. Va ricostruito un fronte alternativo a quello sovranista e nazionalista”, aggiunge. “I nostri quasi 900mila elettori sono un punto di partenza”.

A chi fa notare che al centrodestra mancherebbe una cinquantina di seggi per avere la maggioranza, Tabacci replica con ironia: “Sono pochi, argent de poche…non sono nato ieri – aggiunge – e vi prego di essere equilibrati. Gli italiani hanno votato e noi siamo molto rispettosi del voto e delle responsabilita’ del Capo dello Stato. Dopodiche’ si e’ spiegato che ci sono due grandi vincitori e se lo sono – prosegue Tabacci – saranno nella condizione di fare una proposta di governo del Paese altrimenti che vincitori sono. Noi non eravamo entusiasti di questa legge elettorale”.

“A suo tempo – aggiunge – lo diceva anche Adenauer. Spesso guardando ai grandi numeri non ci sono alternative, altro che sovranismo. Abbiamo capito che eravamo di fronte a un ciclo elettorale non positivo. Se avessimo superato il 3% sarebbe stata un’altra cosa ma forse – dice sempre a proposito della lettura del voto – non abbiamo valutato in maniera corretta la dimensione dei sentimenti del Paese”.

“Ribadisco un concetto semplice: può essere che l’idea dell’Europa sia negletta, ma è una necessità. Spesso ho sostenuto che guardando ai grandi numeri non ci sono alternative per i singoli paesi europei, dove andiamo? Dare ascolto a Salvini è un suicidio. Molti elettori sono stati presi dal luccicare del reddito di cittadinanza e dal mito della sicurezza fatta con i muri”. Così Bruno Tabacci nel corso di una conferenza stampa.”Lo spazio politico per +Europa c’è – ha aggiunto – e va coltivato con attenzione nel Paese. Anche pensando che da qui a pochi mesi ci saranno le elezioni del Parlamento europeo. Riteniamo di dover andare avanti”.

L’analisi di Della Vedova è che “c’è stato uno tsunami che ha portato a una vittoria nettissima. Come lista abbiamo resistito anche se con un risultato finale non sufficiente. Per noi però l’esito di questo voto dimostra la validità delle ragioni di questo progetto: un’agenda alternativa allo schieramento populista. Quando ho iniziato sembrava una cosa estemporanea, una lista europeista, e infatti siamo partiti un po’ tardi ma in poco tempo siamo riusciti a mettere un presidio importante. Nel 2019 ci sono le elezioni europee, dobbiamo lavorare per quelle con una proposta unitaria in vari paesi un po’ come ha fatto Macron”.