400 mila euro alle società sportive dilettantistiche per l’acquisto di defibrillatori

Finanziaria. Il Consiglio ha approvato l’emendamento presentato dal Gruppo SDL

Roberto Desini: «È un primo passo, l’obiettivo è fare della Sardegna una regione cardio protetta»

Il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato questa mattina l’emendamento presentato dal Gruppo consiliare Sovranità, Democrazia e Lavoro, primo firmatario il presidente Roberto Desini, con cui si inserisce nella Legge Finanziaria la concessione di contributi “a favore delle società e associazioni sportive dilettantistiche con sede nel territorio regionale e iscritte all’albo regionale delle società sportive di cui all’articolo 9 della legge regionale 17 maggio 1999, n. 17 (Provvedimenti per lo sviluppo dello sport in Sardegna) per l’acquisto di defibrillatori semiautomatici esterni”.

La somma resa disponibile in Finanziaria ammonta a 400 mila euro, e dalla concessione del contributo, come specificato nell’emendamento, restano escluse “le società e associazioni sportive già dotate del defibrillatore e quelle che svolgono attività sportive con ridotto impegno cardiocircolatorio, quali bocce (escluse bocce in volo), biliardo, golf, pesca sportiva di superficie, caccia sportiva, sport di tiro, giochi da tavolo e sport assimilabili come elencati nella deliberazione della Giunta regionale di cui al comma 4”.

«Sono soddisfatto del voto del Consiglio su questo emendamento», commenta il presidente del Gruppo SDl, Roberto Desini, «sebbene siano necessarie sicuramente ulteriori risorse finanziarie, quello di oggi rappresenta comunque un primo passo verso il vero obiettivo, ossia fare della Sardegna una regione cardio protetta, dove in nessun campo sportivo gli atleti rischino la vita per la mancanza di un defibrillatore».

Le finalità perseguite dall’azione intrapresa da SDL consiste nel garantire la presenza capillare di defibrillatori semiautomatici esterni presso gli impianti sportivi nel territorio regionale al fine di fronteggiare tempestivamente e, quindi, efficacemente, il fenomeno dell’arresto cardiocircolatorio e della morte cardiaca improvvisa in ambito sportivo.

Nel caso di arresto cardiocircolatorio, il cuore cessa le proprie funzioni, di solito in modo improvviso, causando potenzialmente la morte del soggetto che ne è colpito. L’uso del Defibrillatore Semiautomatico Esterno (DAE)  nei primi cinque minuti dal manifestarsi dell’arresto può consentire la spontanea ripresa dell’attività cardiaca. Per ogni minuto di ritardo prima che sia erogato lo shock elettrico con un defibrillatore, si riduce la possibilità di sopravvivenza del 10% ed è stato calcolato che il tempo medio d’intervento del sistema di emergenza 118 è di circa 15 minuti.

Ogni anno, in Italia, circa 60.000 persone muoiono in conseguenza di un arresto cardiaco; molti decessi imputabili a tale causa avvengono nell’esercizio di attività sportiva.

La legge 3 aprile 2001, n. 120 (Utilizzo dei defibrillatori semiautomatici in ambiente extra ospedaliero) ha consentito l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico in sede extra-ospedaliera anche al personale sanitario non medico nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardio-polmonare.

Il Decreto Legge 13 settembre 2012, n. 158 (Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un piu’ alto livello di tutela della salute), convertito, con modificazioni, in Legge 8 novembre 2012, n. 189, all’articolo 7, comma 11 ha stabilito che con decreto del Ministro della salute, adottato di concerto con il Ministro delegato al turismo e allo sport, si dettassero linee guida per la dotazione e l’impiego di defibrillatori semiautomatici da parte di società sportive sia professionistiche che dilettantistiche.

Le suddette linee guida sono contenute nel Decreto del Ministro della Salute 24 aprile 2013 (Disciplina della certificazione dell’attività sportiva non agonistica e amatoriale e linee guida sulla dotazione e l’utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita), il cui articolo 5 pone in capo alle società sportive sia professionistiche che dilettantistiche l’obbligo di dotarsi di defibrillatori semiautomatici nel rispetto delle modalità indicate nell’allegato E al decreto stesso.

Al fine di agevolare e accelerare l’adempimento di tale obbligo da parte delle società e associazioni sportive sarde, aumentando, in tal modo, significativamente le possibilità di sopravvivenza degli sportivi colpiti da arresto cardiocircolatorio, la disposizione legislativa proposta prevede la concessione di un contributo in favore delle società e associazioni stesse per l’acquisto di defibrillatori semiautomatici esterni nel rispetto delle modalità indicate dalle linee guida riportate nell’allegato E del succitato decreto ministeriale.