Olivero: “Agricoltura del futuro ancorata al territorio”

Il viceministro alle Politiche Agrarie sostiene la lista Centro con Bonaccini.

 

Le componenti femminili della lista del Centro Democratico che concorrerà alle imminenti elezioni regionali, Rossella Zadro e Margherita Poli, hanno accolto oggi a Ferrara il viceministro alle Politiche Agricole Andrea Olivero, accorso alla città estense per sostenere la campagna elettorale regionale della lista “Centro con Bonaccini”, sostenuta dal Centro Democratico e da Democrazia Solidale, che vede come candidati, oltre alle ‘quota rosa’, anche Luciano Masieri e Federico Soffritti. L’incontro è stato l’occasione per fare il punto della situazione sulle politiche agricole sia a livello nazionale che locale, tematiche che acquisiscono ancora più valore in un territorio come il nostro: “Abbiamo voluto mettere una lente d’ingrandimento sull’importanza dell’agricoltura – annuncia la Zadro – perché siamo storicamente una provincia agricola e vantiamo delle eccellenze anche a livello internazionale, nonostante l’importanza di questo settore stia proprio nel fatto che non è delocalizzabile”.

“L’agricoltura del futuro è connessa al territorio – spiega il viceministro – perché siamo competitivi solo dove teniamo il settore ancorato ai territori. La necessità di tenerci ancorati a questa tradizione, però, deve essere accompagnata dall’innovazione e dalla qualità, una scelta già intrapresa dall’Italia in quanto non può concorrere sul tema delle grandi produzioni. Uno dei problemi principali è appunto lo squilibrio nel non riuscire a dare il giusto compenso alle nostre aziende: bisogna che agli agricoltori venga riconosciuto il lavoro fatto rispetto alla qualità”. A questo proposto Olivero si complimenta per il recente ottenimento del marchio di indicazione geografica protetta di una delle eccellenze del nostro territorio: “Il fatto che la salama da sugo sia entrata nel novero dei prodotti Igp, è un riconoscimento importante per riuscire a qualificare la nostra agricoltura. Bisogna intraprendere scelte strategiche anche a livello regionale perché l’Emilia Romagna è la prima regione agricola italiana e necessita di una visione strategica creando una grande alleanza tra tutti i soggetti del territorio e realizzando un’infrastruttura di welfare che sappia fare innovazione, il tutto in un’ottica di esportazione perché il nostro Paese non deve chiudersi su se stesso”.

A detta di Olivero, il ministero delle Politiche Agricole del governo Renzi sta lavorando su tre fronti: agevolare le imprese perché possano affrontare la sfida globale (ovvero riduzione del carico burocratico senza riduzione dei controlli e creazione di un registro unico in fase di attuazione); inserire la diffida nel settore agricolo e agroalimentare (nel senso che quando sono riscontrate delle anomalie devono essere date prescrizioni per mettersi in regola e non più sanzioni pecuniarie che gravano sulle imprese serie già in difficoltà), e contrastare la contraffazione dei prodotti alimentari made in Italy che fa perdere all’Italia oltre 60 miliardi di euro di fatturato. Per combattere queste truffe ai danni del consumatore, secondo il viceministro, serve un accordo sulla distribuzione e una politica volta alla tracciabilità. “Le battaglie sul made in Italy in Europa le abbiamo praticamente perse tutte – ricorda il viceministro – mentre la tracciabilità si rivolge direttamente ai consumatori che vogliono sapere la provenienza del prodotto. Da maggio 2015 partirà la sfida di Expo dove, oltre a mettere in vetrina i nostri prodotti, spiegheremo che la tracciabilità è nell’interesse di tutto il mondo”.

Tante belle parole ma le problematiche che affliggono l’agricoltura italiana sono ben note a tutti. “È stato un anno difficile – conferma Olivero – sia per la mancata raccolta estiva che per l’embargo russo, certo è che la nuova Pac ci dà spazi maggiori di manovra ma le risorse pubbliche non sono in grado di rispondere a tutte le emergenze che si stanno palesando”. Una parola che emerge anche tra le sale di palazzo Chigi dopo l’annuncio delle possibili dimissioni del presidente della Repubblica: “Questo governo è nato in una situazione di emergenza ed è chiamato a portare avanti le riforme, Renzi è determinato a concludere il percorso e per questo auspichiamo che Giorgio Napolitano rimanga, ma non possiamo chiedergli uno sforzo maggiore di quello che ha fatto fino a qui”. A livello locale, invece, il viceministro dichiara di sostenere la lista che rappresenta le istanze centriste e moderate della coalizione di centrosinistra perché “il processo messo in atto dal Centro Democratico è un segnale importante: non siamo propensi a un grande contenitore come partito unico perché non è una sicurezza di stabilità, ma bisogna accettare la logica del pluralismo”.