Siderpotenza, Scaglione: “Ecco le proposte di Centro democratico, necessaria maggiore chiarezza”

Nella vicenda della Siderpotenza o Ferriera alcuni elementi sono sfuggiti all’attenzione della dirigenza politica regionale e comunale e della opinione pubblica più in generale. Si tratta di un’azienda che gode del massimo credito anche e soprattutto nei rapporti con i lavoratori e con quelli, ancor più, dell’indotto (dai servizi esterni ai trasporti) che ne fa un unicum nel disastrato panorama delle aziende metallurgiche della Basilicata. Il tema dell’inquinamento evocato come spettro dei mali di una città e della sua gente, va, a nostro avviso, contestualizzato con gli anni intercorsi tra l’insediamento della fabbrica e le successive mutazioni dell’area circostante. Non discutiamo del merito delle vicende a cui la magistratura ha dato un’accelerazione, ma si considera positiva la volontà acquisita da tempo da parte dell’azienda, di investire in termini di sicurezza e di antinquinamento che certo devono far riflettere quanti si affannano oggi a colpevolizzare chicchessia.

È questo in sintesi il giudizio emerso a conclusione dell’incontro tra il Segretario regionale di CD, Luigi Scaglione ed i consiglieri comunali Fernando Picerno e Pietro Campagna, dopo aver ascoltato alcune maestranze della Ferriera.

Lo stesso vale per l’insediamento abitativo di Bucaletto e diremmo ancor più per l’area di Costa della Gaveta. Proprio Bucaletto è nato per rispondere ad una emergenza abitativa legata al terremoto del 1980. Infatti, tutta l’area acquisita a patrimonio comunale è ben urbanizzata e oggetto di interventi di reinsediamento urbano. Un’area ritenuta strategica proprio in relazione alla ipotesi di delocalizzazione della Siderpotenza e per questo motivo, opportunamente, considerata un valore aggiunto per lo sviluppo della città.

Resta dunque in primo piano, per noi di Centro Democratico, immaginare tempi rapidi ed impegni precisi della Regione Basilicata, sul progetto di delocalizzazione che comporta investimenti ma anche attenzioni mirate e da cui non si può e non si deve derogare per evitare proprio che si perdano posti di lavoro e la demagogia prenda il posto del realismo.

Chiederemo al nostro Capogruppo in Consiglio Regionale, Nicola Benedetto, di sostenere ancor più questa tesi che già il precedente Governo regionale aveva avviato nel tavolo di discussione con l’Amministrazione Comunale, partendo dal presupposto che l’azienda debba tornare subito al suo pieno ciclo produttivo in condizioni ottimali dal punto di vista ambientale. Ci piacerebbe sapere poi che fine ha fatto lo studio per il quale nell’area un’altra forma di inquinamento costante è legata al traffico veicolare sulla Basentana e ci auguriamo che in questi giorni di chiusura del ciclo produttivo si sia proceduto ad analizzarne i contenuti. Morire di inedia per il lavoro che manca è pari a chi rischia di morire per inquinamento.

“Verificheremo per questo l’atteggiamento in Consiglio regionale, anche di quelle forze politiche che ora si dicono affianco all’amministrazione comunale ed ai lavoratori, anche nel sostegno richiesto di anticipare il finanziamento al Comune di Potenza per far fronte alle difficoltà di cassa dello stesso. E nel sostenere l’idea del lavoro da difendere ad ogni costo”, conclude il segretario regionale di Cd Scaglione.