“Tra Casini che oggi, attraverso il richiamo strumentale al Ppe, strizza l’occhio a Berlusconi e fa i bagagli per tornare a destra con la sua Udc, ed il documento dei venti parlamentari di Scelta Civica, alla cui stesura ha dato un contributo importante il mio collega in commissione Bilancio alla Camera Andrea Romano, che mira a costruire una forza liberaldemocratica che dialoghi con la sinistra riformista, non ho dubbi e penso per me e per il Centro Democratico che sia necessario confrontarsi da subito con questi ultimi”. Lo dichiara Bruno Tabacci, leader del Centro Democratico. “Il Paese ha bisogno di un nuovo centrosinistra in cui la funzione del Centro riformatore assuma un ruolo decisivo. Su questo il contributo che potrà venire dalla tradizione laica del filone che sta dentro Scelta Civica è determinante. Quanto alla collocazione in Europa, meglio guardare ai Liberal Democratici europei, piuttosto che al Ppe o al Pse. E questa posizione – conclude Tabacci - va tradotta in Italia in un nuovo soggetto che anche nelle aule parlamentari inizi prima possibile ad incidere positivamente sull’azione riformatrice del governo

Regionali Sardegna, Tabacci invita al voto utile: Con Pigliaru si volta pagina

“La Sardegna e’ una terra alla quale guardo da sempre con grande interesse e non dal punto di vista turistico ma politico, perche’ e’ una terra che conosce molto bene le regole del gioco”. Bruno Tabacci, leader nazionale del Centro Democratico, chiama a raccolta i sardi del “centro del centrosinistra” e, insieme al deputato Roberto Capelli, invita al “voto utile” scegliendo come prossimo presidente l’economista Francesco Pigliaru “per segnare un punto di svolta e fermare il declino innescato dal centrodestra”. Tabacci ha presentato all’aeroporto di Cagliari – Elmas i candidati del Centro Democratico alle elezioni regionali del 16 febbraio.

“Sono d’accordo su una forte autonomia del territorio ma assolutamente contrario all’indipendentismo della Sardegna”, ha poi dichiarato Tabacci durante la conferenza stampa all’aeroporto di Elmas, “perche’ l’indipendentismo diventa isolazionismo e si rischia di fare la stessa fine di San Marino, dove conta solo la moneta e tutto il resto non esiste”. Nella coalizione di centrosinistra ci sono, infatti, liste indipendentiste, autonomiste e sovraniste. “La portata dei problemi e’ cosi’ grande che chiudersi e’ un grandissimo errore, perche’ chi si chiude – e questo e’ il rischio dell’indipendentismo – non e’ in grado di giocare e vincere partite”.

Tabacci ha poi commentato l’assenza del M5S nelle elezioni regionali del 16 febbraio. “Il fatto che Beppe Grillo non si sia presentato in Sardegna non e’ certamente un colpo di testa ma una decisione molto ben ponderata: in Basilicata e Trentino il Movimento 5 Stelle ha gia’ perso i due terzi dei voti, e sarebbe stato troppo rischioso per lui avere lo stesso risultato in Sardegna”. “I sondaggi danno il M5S ancora al 20%, ma abbiamo visto che valore hanno ormai i sondaggi”, ha concluso il leader del Cd, dicendosi fiducioso sul fatto che il centrosinistra possa intercettare proprio i voti degli elettori sardi “orfani” di Grillo.