Caso Prato, Chincarini: Serve impegno quotidiano contro illegalità

“Che cosa stiamo facendo? Siamo in uno Stato di diritto o siamo in uno Stato dove gli onesti sono tartassati e gli altri ingrassano alle spalle della comunità? Dopo la tragedia di Prato, sarebbe l’ora che lo Stato battesse un colpo dopo decenni di latitanza”. Lo scrive sulla sua Pagina di Facebook la Capogruppo di Centro Democratico in Consiglio regionale della Toscana, Maria Luisa Chincarini.

“Il fenomeno è duplice – prosegue l’esponente di CD – da una parte la totale assenza di diritti, che genera lo sfruttamento massiccio di una generazione di nuovi schiavi; dall’altro la totale mancanza di controlli, che ha creato un mercato alternativo di imprenditori che non pagano né tasse né contributi, si servono di manodopera sottopagata se non addirittura ridotta in schiavitù, contribuendo così a distruggere un’economia, come quella italiana, che già non gode di buona salute a causa della recessione e che certo non può reggere alla concorrenza sleale dell’imprenditoria made in China”.

“Serve un intervento su entrambi i fronti, e serve da tempo, giacché non serviva la tragedia di domenica scorsa per far luce su una situazione di illegalità di cui, da anni ormai, parlano i media (Report, le Iene, Ballarò…) e sui cui non si è finora voluto fare alcunché”, conclude la capogruppo: “E’ inutile fare sopralluoghi e blitz oggi, se tra una settimana ci saremo dimenticati del Macrolotto pratese come ci siamo dimenticati dei naufraghi di Lampedusa e degli alluvionati della Sardegna. Servono controlli capillari e quotidiani, certo, ma ogni giorno, in ogni città, strada per strada, capannone per capannone se necessario”.