“Tra Casini che oggi, attraverso il richiamo strumentale al Ppe, strizza l’occhio a Berlusconi e fa i bagagli per tornare a destra con la sua Udc, ed il documento dei venti parlamentari di Scelta Civica, alla cui stesura ha dato un contributo importante il mio collega in commissione Bilancio alla Camera Andrea Romano, che mira a costruire una forza liberaldemocratica che dialoghi con la sinistra riformista, non ho dubbi e penso per me e per il Centro Democratico che sia necessario confrontarsi da subito con questi ultimi”. Lo dichiara Bruno Tabacci, leader del Centro Democratico. “Il Paese ha bisogno di un nuovo centrosinistra in cui la funzione del Centro riformatore assuma un ruolo decisivo. Su questo il contributo che potrà venire dalla tradizione laica del filone che sta dentro Scelta Civica è determinante. Quanto alla collocazione in Europa, meglio guardare ai Liberal Democratici europei, piuttosto che al Ppe o al Pse. E questa posizione – conclude Tabacci - va tradotta in Italia in un nuovo soggetto che anche nelle aule parlamentari inizi prima possibile ad incidere positivamente sull’azione riformatrice del governo

Imu, Tabacci: Ora Letta non più ricattabile ma fisco non può prescindere da immobili

“Dal punto di vista politico non c’è dubbio che la soluzione trovata sull’Imu consenta al governo Letta di non sottostare più al continuo ricatto dei Berlusconi e del Pdl. Quello individuato, però è solo un escamotage politico ma dal punto di vista economico i problemi dei rapporti tra patrimonio immobiliare, fisco e finanza locale sono destinati a tornare nel 2014 a livello comunale”. E’ quanto dichiara Bruno Tabacci, leader del Centro Democratico in un’intervista a Franco Locatelli per il sito FIRSTonline.

“Nessuno deve farsi illusioni. Sia perché il patrimonio immobiliare è in tutta Europa un elemento di valutazione della ricchezza a fini fiscali e non potrà perciò essere esentato e sia perché le casse dei Comuni piangono. Nella loro autonomia i sindaci dovranno trovare soluzioni equilibrate ma se non si tagliano le spese improduttive è difficile ridurre davvero la pressione fiscale. Piuttosto credo che l’autonomia impositiva prevista a livello locale potrà rendere più trasparente il rapporto con i cittadini soprattutto se l’Isee diventerà il vero termometro della capacità reddituale e patrimoniale dei cittadini e la bussola della fiscalità locale”, conclude Tabacci.