Pistoia, le proposte di CD sulla nuova toponomastica

Giorgio Federighi, segretario provinciale Centro Democratico Pistoia, ha scritto una lettera aperta al sindaco, avanzando alcune proposte alla Commissione Toponomastica del Comune, tramite l’associazione Cipes, il Centro d’iniziativa politica, economica e sociale. “I nomi proposti, ai quali intitolare strade, aree pubbliche o comunque luoghi significativi della città, sono personalità delle quali tutti hanno potuto riscontrare le qualità umane, le capacità e l’impegno al servizio della comunità civile”, fa notare Federighi.

“Alcuni – si legge nella lettera – sono stati vittime del terrorismo, come Aldo Moro, o della criminalità organizzata, come l’avvocato Giorgio Ambrosoli eroe borghese ucciso per aver cercato di gestire la liquidazione della Banca Privata Italiana all’insegna della legalità e della trasparenza, o come il giudice ragazzino Rosario Livatino, talvolta dimenticato, caduto sotto il fuoco crudele di un sicario armato dalla mafia. Altre proposte riguardano figure come don Giulio Facibeni, fondatore della Madonnina del Grappa, benemerita nell’assistenza ai più svantaggiati, e padre Ernesto Balducci animatore del dibattito religioso e culturale che si è irradiato dalla nostra Regione nel mondo con la rivista Testimonianze”.

“Un rilievo particolare – prosegue la lettera – merita la figura di Simone Scatizzi, indimenticabile vescovo di Pistoia per un quarto di secolo, cittadino onorario del nostro Comune e del quale cade proprio oggi la ricorrenza della sua scomparsa. Alcuni sono nominativi di rilievo locale e toscano, altri riguardano figure nazionali. Tutti accomunati da una profonda fede religiosa, che si è coniugata in opere a beneficio della collettività e al tempo stesso portatori dei valori della Costituzione. Sicuramente in questo ambito rifulge la figura di Alcide De Gasperi, statista della Ricostruzione dopo la Seconda guerra mondiale, oggi da tutti apprezzato e rimpianto”.

“Con questo piccolo ma riteniamo significativo contributo – conclude il documento del Cipes – pensiamo di aver in qualche modo assecondato il tuo appello a proposte che valorizzino il ruolo della toponomastica cittadina, tanto più in una città insignita della medaglia d’argento per la Resistenza. È infatti anche grazie alla toponomastica che si misura il grado di vitalità di una città ed il suo indice di vigilanza sulle istituzioni democratiche, valorizzando le sue personalità locali, e ricordando le personalità nazionali espressione di quelle culture democratiche fondative del Paese sulla base della Costituzione o che hanno comunque contribuito a costruire l’Italia ed a renderla importante nel mondo. Proprio l’affiorare nel terzo millennio, anche a Pistoia, di rigurgiti nazionalistici, neofascisti o di intolleranza razzista deve spingere tutti i cittadini attivi, ed ancor più chi è impegnato in politica, a lavorare significativamente anche sulla toponomastica comunale, perché una città senza memoria è una città senza un futuro”.